Il distacco di personale transnazionale si verifica nel momento in cui un datore di lavoro decide di spostare un dipendente in una sede estera, sempre all’interno dell’Unione Europea. In realtà tale spostamento di sede può verificarsi anche da un’impresa italiana all’altra. Tale cambiamento implica che il lavoratore venga posto a disposizione di un altro dipendente e che il gruppo debba collaborare per la realizzazione di un nuovo progetto oppure per realizzare un determinato obiettivo lavorativo. Se hai bisogno di maggiori chiarimenti riguardo una situazione del genere oppure una tua problematica lavorativa, non esitare a contattare il nostro consulente del lavoro Prati.
Il distacco di personale transnazionale: le caratteristiche principali
Il distacco di personale transnazionale viene chiamato in questo modo perché prevede lo spostamento di un dipendente in una sede diversa da quella abituale, che sia però sempre nell’UE. Prima della partenza del dipendente, il suo datore di lavoro deve sottoscrivere un accordo in cui sancisca che egli avrà gli stessi diritti dei lavoratori connazionali e che sia assicurato, nonché protetto da giuste misure di sicurezza. Tra l’altro, il Decreto Legislativo n.136/2016 ha stabilito la costituzione di un determinato Osservatorio che abbia il compito di raccogliere le informazioni riguardanti il distacco transnazionale italiano, tra cui il numero di lavoratori che sono stati coinvolti, la durata, o qualsiasi altro elemento che riguardi l’argomento.
La durata del distacco di personale transnazionale
È di fondamentale importanza che la durata del distacco di personale non superi i 24 mesi, se si desidera che il “distaccato”, cioè il dipendente che parte, rimanga protetto dalle leggi di sicurezza sociale dello Stato membro d’origine. La Legge tra l’altro prevede che parta un dipendente alla volta. Se poi desideri conoscere altri dettagli o hai bisogno di informazioni e di un consulente del lavoro Roma contatta il nostro consulente lavoro Roma nord.