I lavoratori del settore privato nel momento in cui sono costretti a prendersi dei giorni di permesso dal lavoro perché risultano malati a causa del Coronavirus, anche se sono asintomatici, non possono lavorare nemmeno in modalità “lavoro agile”, cioè da remoto. Se hai bisogno di un consulente lavoro Roma nord che ti spieghi tutto nei minimi dettagli, puoi rivolgerti a noi.
Lavoratori del settore privato: il caso della malattia
I lavoratori del settore privato che si trovano in uno stato di sorveglianza attiva oppure in isolamento fiduciario domiciliare perché risultato positivi al tampone e che hanno il Coronavirus, non possono nemmeno lavorare da remoto, nemmeno se risultano asintomatici. Questo è stato previsto dalla norma, dal decreto Cura Italia e dal Decreto rilancio, nonché dal messaggio Inps n. 2584 del 24 giugno 2020 e dal DPCM n. 198 del 07 agosto 2020 all’art. 6. La stessa cosa vale anche per le persone che rientrano dalle vacanze e che sono risultate positive al Covid-19. Durante il periodo della quarantena, tra l’altro il datore di lavoro non potrà licenziare il dipendente.
Gli altri dettagli importanti
Il dipendente che ha contratto la malattia sarà retribuito dal suo datore di lavoro, ma per stare in regola, è tenuto a comunicare per tempo che sarà assente dall’ambiente lavorativo e tale comunicazione dovrà rispettare le tempistiche e le modalità previste dal CCNL. In più dovrà anche inviare il
certificato di malattia che dimostri la necessità di svolgere il periodo di quarantena e che sia attestato direttamente dal medico all’INPS, mentre il medico curante sarà tenuto a confermare tale situazione. Se hai bisogno di un consulente del lavoro Roma che ti indichi tutti i dettagli a riguardo, non esitare a contattare il nostro consulente del lavoro Prati.